Qualcosa di cui sparlare.

Non so come iniziare questo blog. Inizio a scrivere e poi cancello subito la frase. Non mi piace, la rileggo, la correggo e poi la spazzo via con il tasto canc. Forse voglio far colpo e su chi? Ecco potrei sparlare un po’ su di me? Probabilmente sarebbe banale. Qui leggo dagli altri blog che si scrive un po’ di tutto e di tutti. Allora di cosa dovrei parlare? Trovare lo spunto è difficile e altrettanto difficile è sostenere quello che si scrive. Non vorrei cadere nel banale, anche se ora credo di esserci scivolata,  è difficile concentrarsi soprattutto di sera dopo una lunga attività celebrale ma trovare un argomento che possa inchiodare il lettore è davvero complicato. Potrei parlare di gossip come si fa in quei bei salotti televisivi carichi di lacrime e amarezza con i conduttori attempati o dei veri vuoti a rendere dove l’audience sale fino alle stelle con immagini strazianti di mamme in lacrime, di sorelle e fratelli d’Italia e di figli che hanno ammazzato i genitori però si dichiarano pentiti. In questi giorni si parla tanto dell’Italia che affonda ( scongiuro nessun riferimento agli ultimi drammatici episodi dell’ammiraglia Costa Crociere ) forse non è la bella penisola baciata dal sole, della pizza e della Loren nazionale che affonda. Cosa resta a galla? Quel mare profondo e sempre più blu ha vomitato sulla riva i resti di quei vuoti a rendere, di quei sentimenti che non ci sono più.

Vera Manolli.