la prima giornalista sportiva d'Europa!!!???? Eccola qui: Rosanna Marani!!!!!

07.03.2012 16:37

Sono onorato di pubblicarti, cara Rosanna.....ma anche e soprattutto di averti come amica!!!!!!!

Mauro Munari

 

 

 

La rivincita delle donne. Il caso di Rosanna prima giornalista sportiva d’Europa

by Rosanna Marani
 
 

La rivincita delle donne. Il caso di Rosanna prima giornalista sportiva d’Europa

Scritto da vivianamonastero | Pubblicato: 07/03/2012

Prima giornalista sportiva d’Europa, Rosanna Marani, oggi sessantacinquenne, con determinazione e caparbietà è riuscita a farsi accettare in un mondo fino ad allora off limits per le donne: il calcio. In vista del giorno dedicato alle donne, l’8 marzo, è fondamentale raccogliere la testimonianza di una giornalista che ha fatto da apripista ad altre donne che come lei hanno voluto e vogliono intraprendere la strada del giornalismo.

Rosanna, lei è stata la prima giornalista sportiva d’Europa. Come mai ha deciso di intraprendere questa strada?

Nel ’73 non c’era nessuna donna che parlava di calcio e la cosa a me non andava a genio. Allora ho deciso di entrare a gamba tesa nel tempio dell’uomo: il calcio. Ovvero, la Gazzetta dello Sport.

Qual è stato il suo percorso? E quanto è stato difficile?

Un amico di mio padre, Toni Romano, mi fece conoscere Gino Sansoni, l’editore di Diabolik. Lui un giorno mi invitò allo stadio a vedere Milan – Rapid Vienna e mi presentò Giorgio Mottana, che allora era il direttore della Gazzetta dello Sport. Gli disse: “Rosanna vorrebbe fare la giornalista sportiva”. Lui mi guardò come se fossi una povera demente, mi voltò le spalle e se ne andò via. Io lo raggiunsi, gli toccai la spalla e gli dissi ad alta voce: “Senta direttore, ma lei non mi dà neanche una possibilità? Cosa devo fare, sposarmi Rizzoli?”. Lui mi guardò, forse preoccupato che alzassi il tono della voce e mi disse: “Venga in redazione domani mattina alle 5”. Io ci andai e lui mi disse che non c’era niente da fare. E io incalzai: “Lei mi ha fatto venire qui. Adesso una possibilità la pretendo”. Guardò verso il cielo, me lo ricordo come fosse ieri, e mi disse: “Ci servirebbe un’intervista a Gianni Rivera”. L’ex campione era in silenzio stampa da sei mesi. Ero sola, contro il mondo. Ma alla fine vinsi io.

Ci racconta com’è andata?

Chiamavo Rivera in tutti i ritiri nei quali andava. Andai con la mia 500 ad Ancona, dove si giocava una partita a favore dei terremotati. Mi misi a intervistare Romeo Benetti. Quando vidi Rivera dissi: “Signor Romeo, mi presenterebbe Rivera, per cortesia?”. Lui mi portò verso Gianni Rivera, io mi presentai. Si sedette, non voleva essere scortese. Gli dissi: “Guardi signor Gianni Rivera, la mia carriera è nelle sue mani. Me la dà questa possibilità?”. Lui mi disse: “Sì”. Ecco, questo è il segreto che non ho mai raccontato a nessuno. Quando portai l’intervista al direttore lui non ci voleva credere. Mi disse: “L’articolo esce domani”. Mi hanno dato 9 colonne, con richiamo in prima pagina:“Intervista esclusiva a Gianni Rivera”.

E poi il giornale l’ha assunta?

No, il giornale mi ha usato per 8-9 mesi, mi ha mandato anche al Giro d’Italia. Poi mi ha scaricato. Mi sono rivolta all’avvocato Luca Boneschi e ho vinto la causa. Mi hanno offerto dei soldi per togliermi di torno ma io mi sono rivolta all’Ordine, che ha fatto una surrogatoria, dandomi la possibilità di svolgere l’esame di stato a Roma e sono diventata professionista. La Gazzetta è stata obbligata a riprendermi. Il giorno che tornai in redazione la giornalista Gabriella Parca scrisse un bellissimo pezzo sulla terza pagina del Giorno, intitolato: “Rosanna Marani ha vinto la sua battaglia. Per tutte le donne”. Ma la mia strada non è stata affatto facile. Sono stata ricoverata in ospedale per depressione, per rabbia, per quello che ai tempi chiamavano isterismo. Ho combattuto una battaglia da Golia contro i titani. Ce l’ho fatta piangendo, stringendo i denti, in assoluta solitudine.

E’ cambiato qualcosa rispetto al passato?

Qualcosa è cambiata. Ma prima di dichiararci libere ci vorrà del tempo.

Che consigli darebbe a una giovane giornalista che volesse intraprendere la stessa strada?

Studiare e leggere moltissimo, non aver nessun timore di essere se stesse. Ma soprattutto sapere di aver talento e grazie a questo riuscire a far partecipi gli altri di quello che si sente e che si vede.

Qual è, per lei, il significato dell’8 marzo?

Ci sono migliaia di donne tenute schiave e chi ha la libertà ha il dovere di lottare per loro. Perché prima di noi, donne italiane libere, ci sono state quelle che ci hanno rimesso la vita e a cui dobbiamo la libertà di oggi.

Alle donne, Rosanna Marani ha dedicato anche una poesia. Si intitola “La mia rondine”. Ecco il link:https://www.youtube.com/watch?v=eyojWges63U&feature=youtu.be

 

Ringrazio...... sentitamente Futura e Viviana Monastero

 
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